Con il DPCM del 24 ottobre 2020 e quello seguente del 3 Novembre le attività dei servizi di ristorazione e similari hanno subito forti restrizioni. I ristoranti delle zone gialle possono essere aperti fino alle 18, con una riduzione del numero dei coperti anche in conseguenza del maggiore distanziamento tra i tavoli imposto dai protocolli COVID-19, i ristoranti delle zone arancioni o rossi, invece devono restare chiusi, con la sola possibilità di servizio asporto e consegna a domicilio. Con un'interrogazione parlamentare (5-05007 Tarantino: Applicazione di aliquote IVA nel settore della ristorazione.) del 18/11/2020 è stato chiesto se anche i servizi di asporto e consegna a domicilio, che normalmente scontano l'aliquota iva ordinaria, essendo, al momento, gli unici permessi potevano applicare l'aliquotaiva ridotta (10%). La commissione finanze ha dato risposta positiva: Alla luce di quanto suesposto, entrambe le ipotesi possono rientrare nell'applicazione delle aliquote ridotte ai sensi del punto 12-bis o ai sensi del punto 1 dell'allegato III della direttiva IVA che elenca beni e servizi ai quali è possibile applicare l'aliquota ridotta in conformità dell'articolo 98 della direttiva IVA.